
Lo sguardo introspettivo di Fernando Pessoa è un perdersi nell’infinità di un io frammentario, attraverso il suono che hanno le parole mai pronunciate e il rumore dei gesti mai compiuti.
Fernando Pessoa’s introspection represents the losing oneself in infinity of a fragmentary ego, through the sound of never pronounced words and ever made gestures.
O que me dói não è
O que hà no coração
Mas essas coisas lindas
Que nunca existirão…
São as formas sem forma
Que passam sem que a dor
As possa conhecer
Ou as sonhar o amor.
São como se a tristeza
Fosse árvore e, uma a uma,
Caíssem suas folhas
Entre o vestígio e a bruma.
Fernando Pessoa
Quel che mi duole non è
Quello che c’è nel cuore
Ma quelle cose belle
Che mai esisteranno…
Sono le forme senza forma
Che passano senza che il dolore
Le possa conoscere,
O sognarle l’amore.
Come se la tristezza
Fosse albero e, una ad una,
Le sue foglie cadessero
Tra il sentiero e la bruma.