Come un trottoir a vermeti
la mia pelle spessa
è una corazza impenetrabile
irremovibile
ma a tratti pusillanime
e strato su strato
inviluppa i residui
gorgoglii dell’animo
Alghe e molluschi si rincorrono
negli anfratti nascosti
con la speranza di passare inosservati
ma è facile scoprirli –
inadeguati dopo la marea
e li dove la linea delle onde basse
massaggia dolcemente
queste mie concrezioni ciniche
aspetto sempre che il solito timido moto
l’ennesimo stimolo stolto
riaffiori in superficie
ammorbidendo i gusci
di queste conchiglie bisbetiche